IL TECNICO ORTOPEDICO: EVOLUZIONE TECNOLOGICA DI UNA PROFESSIONE SANITARIA NELLA RIABILITAZIONE DEI PAZIENTI COLPITI DA AMPUTAZIONI O DEFORMITA’
Permettere alle persone colpite da amputazioni degli arti o affette da deformità del corpo di vivere una vita dignitosa e il più possibile normale, rappresenta da sempre una sfida della medicina.
Nel corso dei secoli l’uomo ha cercato di sopperire in molti modi alla mancanza di arti, muscoli o deficit vari che presentavano.
Se ne sono trovate tracce anche nelle sepolture dell’antico Egitto e a Firenze, al museo Stibbert, è conservata un’armatura con protesi realizzata per un cavaliere amputato.
Ma è solo a fine ‘800 e con l’avvento dell’era industriale che la professione del Tecnico Ortopedico inizia a strutturarsi come vera e propria arte sanitaria ausiliaria.
<<Il Tecnico Ortopedico – dichiara il Dott. Renato Rombi presidente del Commissione di Albo dei Tecnici Ortopedici dell’Ordine TSRM PSTRP delle province FI-AR-PO-PT-LU-MS – era già operativo nell’antichità, poi ebbe un ruolo fondamentale nel 1910 con l’epidemia di Poliomielite che fu di impulso alla produzione di tutori metallici e calzature di correzione delle deformità che tale patologia produceva. Purtroppo, anche la fine della Prima guerra mondiale con l’incredibile numero di amputati, ha fatto aumentare la richiesta di protesi e il numero dei Meccanici ortopedici è incrementato fino ad ottenere il riconoscimento di Arte ausiliaria delle professioni sanitarie per effetto delle leggi sanitarie approvate nel 1934. Un ulteriore avanzamento alla professione si è avuto negli anni ’50 con l’inizio della produzione di materie plastiche che ha consentito al Tecnico Ortopedico la realizzazione di corsetti e tutori per la correzione e il contenimento delle deformità di patologie, quali la Scoliosi idiopatica e la paralisi celebrale infantile. Attualmente il Tecnico ortopedico – spiega il Dott. Rombi – è il professionista sanitario che, in possesso di una laurea abilitante e dell’iscrizione al relativo Albo dei Tecnici Ortopedici svolge su prescrizione medica, con autonomia professionale, l’attività di progettazione, costruzione e/o adattamento, applicazione e fornitura di protesi, ortesi e di ausili sostitutivi, correttivi e di sostegno dell’apparato locomotore, di natura funzionale ed estetica di tipo meccanico e successivo collaudo. Il profilo professionale è stato poi definito dal D.M.n.665 del 14 settembre 1994 al quale sono state apportate le modifiche legislative intercorse con legge 251/2000 e soprattutto con la Legge 3/2018 (nota come Legge Lorenzin)>>.
L’evoluzione informatica e tecnologica ha reso, specialmente negli ultimi venti anni, il Tecnico Ortopedico una figura professionale sanitaria altamente specializzata capace di usare la tecnica della scansione corporea in 3D per il rilevamento delle misure con maggiore precisione rispetto ai sistemi tradizionali. Oggi si parla tanto di Intelligenza artificiale (I.A.) ma, nella protesica già da anni l’I.A. è diventata parte integrante dei componenti protesici che, una volta progettati dal Tecnico Ortopedico, sono in grado di “apprendere” i movimenti fatti dal paziente, adattandosi anche in situazioni di estrema sollecitazione.
<<Con l’evoluzione delle più moderne tecniche chirurgiche molti campi di intervento del Tecnico Ortopedico si sono ridotti – spiega il Dott. Rombi – vedi la neurochirurgia del rachide e la traumatologia ma, è aumentato il numero di pazienti affetti da altre patologie quali il diabete che richiedono il nostro intervento per la realizzazione di ortesi per la cura degli effetti della malattia sugli arti inferiori e protesi con adattamenti specifici. Anche nella cura delle patologie ortopediche e neurochirurgiche pediatriche il Tecnico Ortopedico svolge un ruolo importante, realizzando tutori su misura per migliorare le deformità, favorire il decorso post-operatorio ed aiutare i piccoli pazienti colpiti da patologie invalidanti, con ausili che consentano loro una migliore qualità di vita. Il nostro campo di impiego è maggiormente nelle officine ortopediche specializzate private, visto che purtroppo negli anni sono state chiuse quelle pubbliche. Oggi, ad eccezione del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (BO), le officine ortopediche sono aziende private. L’obiettivo della nostra professione – conclude il Dott. Rombi – è quello di poter realizzare ortesi e protesi sempre più evolute grazie all’ I.A. e alla robotica, per fare riacquistare ai pazienti la mobilità perduta per trauma o patologia. Per questo motivo è fondamentale che il Sistema Sanitario Nazionale preveda una significativa presenza di Tecnici Ortopedici nelle piante organiche, per poter adeguatamente soddisfare i bisogni di salute della popolazione, al fine di migliorare la qualità della vita del paziente e agevolare le attività delle persone che lo assistono. >>.
Articolo di Sara Lavorini