IL PODOLOGO, EVOLUZIONE DI UNA PROFESSIONE IN COSTANTE CRESCITA.
La figura del podologo ha subito diverse evoluzioni nel corso del tempo, nata come pratica sanitaria nel corso del XX° secolo, si è sviluppata negli anni come professione ben distinta da tutte le altre.
All’inizio la Podologia si basava principalmente sulla cura delle patologie dei piedi, come i calli, i duroni e le unghie incarnite. I Podologi si concentravano infatti sui trattamenti di routine e non erano ancora ampiamente riconosciuti come professionisti della salute.
Negli anni successivi, grazie alla influenza della podiatria americana, i Podologi hanno iniziato a considerare il piede come parte integrante del sistema muscolo-scheletrico e a comprendere l’importanza di un corretto allineamento e di una corretta biomeccanica per la salute generale del corpo, portando così ad un maggiore coinvolgimento dei Podologi nella valutazione e nel trattamento delle anomalie del piede e della postura.
<<Negli ultimi decenni, la Podologia ha continuato a progredire – dichiara il dott. Vito Cassano presidente della Commissione di Albo dei Podologi presso l’Ordine TSRM PSTRP delle province di FI AR PO PT LU MS – con l’introduzione e utilizzo di tecnologie avanzate come la diagnostica per immagini, la Gait Analysis (analisi della deambulazione) e la prescrizione di ortesi plantari personalizzate. Queste innovazioni hanno consentito ai Podologi di affrontare in modo più completo e preciso le patologie podaliche e dei problemi loro correlati. Inoltre, c’è stata una maggiore enfasi sugli aspetti legati alla prevenzione e all’educazione del paziente, a partire dall’educazione all’igiene dell’arto stesso fino all’insegnamento di una corretta postura durante la deambulazione. È anche importante sottolineare che la professione del podologo – spiega il dott. Vito Cassano – ha acquisito un riconoscimento e una regolamentazione a livello internazionale. Con la pubblicazione del D.M. 14 SETTEMBRE 1994, N. 666 si regolamenta finalmente il profilo professionale della nostra figura e ad oggi, i Podologi, attraverso il percorso universitario, sono diventati a tutti gli effetti professionisti sanitari laureati e abilitati alla diagnosi, prevenzione e cura di tutte le patologie del piede>>.
Il Podologo esegue accertamenti diagnostici attraverso l’impiego di apparecchiature tecnologicamente all’avanguardia (come ECG, Gait analysis, Baropodometria Etc…) ; previene le affezioni del piede, cura e riabilita le funzionalità del piede anche attraverso l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali, presta assistenza domiciliare per le patologie podaliche sia alle persone disabili che agli anziani non autosufficienti.
Complessivamente, nel corso del tempo, la professione del podologo è passata da un focus sulla cura dei problemi superficiali dei piedi ad un approccio più completo e integrato che comprende la diagnosi, il trattamento e la prevenzione di una vasta gamma di patologie podaliche.
<<Le patologie più comuni che colpiscono il piede – continua il Dott. Vito Cassano – sono numerose e tra le più comuni abbiamo: onicocriptosi (unghie incarnite), le ipercheratosi (calli) e le patologie dolorose del piede, le verruche plantari, varie deformità e lesioni. Molto importante è la
prevenzione e la cura del piede diabetico. I pazienti diabetici possono sviluppare notevoli complicanze ai piedi a causa della neuropatia diabetica e dell’arteriopatia periferica che causano una ridotta circolazione sanguigna. Il Podologo svolge dunque un ruolo chiave nella valutazione e nella gestione del piede diabetico, fornendo cure preventive e trattamenti per prevenire ulcere e infezioni, nonché adotta strategie rieducative e riabilitative nei pazienti affetti dalla Sindrome del Piede Diabetico >>.
La figura professionale del Podologo può essere inserita in diversi ambiti lavorativi come gli ambulatori e le cliniche Podologiche, l’hospice, le case di cura, nella medicina dello sport, le cliniche di chirurgia ortopedica, nei centri di diabetologi, nelle case della salute e possono collaborare con il personale medico per monitorare i pazienti nel tempo.
<<L’obiettivo per la nostra professione – conclude il dott. Vito Cassano – è continuare a fornire cure ad alta specializzazione nelle varie condizioni di salute dei piedi e contribuire quindi alla salute e al benessere generale dei pazienti, in coerenza con l’evoluzione professionale che, a livello europeo, prevede già oggi percorsi universitari a ciclo unico di 4 – 5 anni e percorsi di specializzazione con la formazione post-base, aprendo così la possibilità ai percorsi di ricerca e sviluppo. Centrali rimangono gli obiettivi di promozione e prevenzione della salute delle patologie podaliche attraverso un approccio olistico. Altro capitolo da implementare sarà l’integrazione sempre più stretta del podologo nelle equipe multidisciplinari e interprofessionali che possano prevedere l’attuazione di percorsi riabilitativi e terapeutici anche attraverso l’impiego delle nuove tecnologie ICT come la Telemedicina>>.
Articolo di Sara Lavorini